U.F.A.IT. : PERCHE UN’ALTRA ASSOCIAZIONE D’ARMA?


L’Associazione Nazionale Ufficiali delle Forze Armate Italiane UFAIT, come tutti i soci sanno da sempre, è un’associazione che intende quanto prima essere riconosciuta quale Associazione di Categoria e ai sensi dell’art 937 del D.P.R. del 15 marzo 2010, n° 90, recante il Testo Unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare e come chiaramente scritto nel nostro Statuto.

Mi auguro ovviamente che quando sarà il momento di fare questo passo, di non trovare molte difficoltà ad ottenere tale riconoscimento, dal momento che UFAIT non chiederà sovvenzionamenti da parte del Ministero della Difesa, se non magari per piccoli contributi e/o materiali di supporto per la propaganda a favore dei colleghi delle FFAA in servizio e per sole finalità associative, il che già per questo rappresenterebbe per il Ministero della Difesa  una sostanziale novità e di rottura con l’attuale stato delle cose, soprattutto in considerazione di ciò che fanno oggi alcune delle Associazioni che troviamo elencate nell’art 941 dello stesso D.P.R., e nonostante molte di queste siano oggi ormai praticamente estinte per ovvi motivi di contesto storico, rendendole anacronistiche e ponendo giusti dubbi da parte del cittadino qualsiasi sul perché il Ministero della Difesa dovrebbe ancora finanziare associazioni come, per intenderci, La lega Gladiatori Romani,  o l’Associazione amici di Ercole. 

Non parlo ovviamente di Associazioni tuttora legittime e vive sul territorio, ma leggendo il lungo elenco che riporto di seguito e sebbene non faccia nomi per correttezza, ognuno può comprendere facilmente quelle alle quali mi sto riferendo. Non vorrei sembrare quelle che vuole tirare acqua al proprio mulino e soprattutto lungi da me l’idea completamente errata di voler fare una lotta alle Associazioni, per quanto a volte notiamo con totale disappunto delle gestioni piuttosto ‘allegre’, come furono definite da un Ammiraglio non molto tempo fa.

Davvero mi riesce difficile credere che un Ministero, che può vantare una grande storia, che si ispira ai principi sani ed etici che tutti noi conosciamo, non faccia le opportune verifiche (e la conseguente ‘pulizia’) attraverso i suoi ispettori ministeriali o la stessa Agenzia delle Entrate, ma che le continui addirittura a finanziare, non solo inutilmente, ma anche facendo perdere molti soldi allo Stato, il quale potrebbe spenderli per fini più nobili e concreti.

Nell’articolo 940 leggo che “il Ministro della Difesa riunisce una volta all’anno i rappresentanti delle associazioni di cui all’articolo 937 per la trattazione dei problemi di specifico interesse dei militari delle categorie in congedo e in pensione”, ma ho il sospetto che ad alcune non richieda il rispetto degli scopi ed i risultati raggiunti ed ancor meno resoconti di bilancio. Il che, invece, sarebbe opportuno e legittimo.

Io sono, lo ripeto, fermamente convinto che il volontariato militare, attraverso le associazioni  e i suoi sostenitori, abbia il dovere, ma anche il diritto e il compito, di agire, cercando di far comprendere a tutti coloro che ignorano o che hanno informazioni sbagliate o intenzionalmente distorte, che il militare in servizio o chi ne abbia vissuta una parte della propria vita, non voglia assolutamente essere ritenuto una casta, che si sappia che non è un fanatico guerrafondaio, ma piuttosto un uomo od una donna che per spirito di pura lealtà e alto senso di servizio, ha messo a disposizione dello Stato libero e democratico, la propria stessa persona, e che la sua opera, attraverso l’associazionismo, mira esclusivamente a cementare ancor di più le fondamenta della nostra bellissima Costituzione e della nostra democrazia, mettendo a volte in serio rischio anche la propria vita e la propria incolumità fisica, per garantire quella sicurezza e quella tutela della libertà che tutti giustamente pretendono ma che poi criticano, mostrando sciocca ingratitudine. Quindi altro che casta, parlerei piuttosto di gente avvezza al servizio senza aspettarsi riconoscenza alcuna.

Lo stiamo vedendo in questi giorni difficili del Covid, con l’operato del nostro comandante Generale di Corpo D’Armata Francesco Paolo Figliuolo, che nonostante abbia deviato le sorti non solo sanitarie, ma anche politiche e sociali del nostro Paese, riportandoci quella dignità che molti ormai ci avevano tolto, continua a ricevere internamente critiche a destra e manca, arrivando a colpire con una strategia ben precisa, e non trovando altri appigli, quella che noi riteniamo essere un simbolo sacro ed intoccabile, oltreché indelebilmente cucita nella nostra pelle. L’uniforme.

Ed anche qui nasce una grande confusione con l’impropriamente detto “mondo civile”, come se i militari fossero incivili, ovvero l’uniforme vista come espressione di assolutismo e tirannia, legandola a tempi bui ormai definitivamente lasciati alla storia, mentre l’uniforme per chi la indossa è solo un mezzo con cui riconoscersi e condividere valori e tradizioni comuni. Sebbene questo sia un altro dente dolente che noi di UFAIT abbiamo con il Ministero della Difesa, per l’ingiusto divieto all’ uso dell’uniforme al personale in congedo nelle cerimonie commemorative e alle feste nazionali militari. 

Certamente un militare ha avuto e continua ad avere una disciplina che non è comune ad altre attività professionali, abituato ad obbedire, a volte senza discutere, ma è anche vero che deve essere addestrato a situazioni anche estreme ed a volte un ordine, dato con sicurezza e competenza, può salvare la vita a molte persone. Non comprendo allora perché non debba essere vista come quella di un medico, di un infermiere, e, perché no, della tuta di un operaio. In fondo anche nelle altre strutture  quali aziende, enti, nelle fabbriche, eccetera, ci sono delle gerarchie da rispettare. E a volte anche più dure.

Sono soltanto lavori con finalità diverse, ma al militare spettano anche i compiti ingrati di difendere i propri confini e garantire la pace interna o esterna al servizio delle Nazioni Unite.  

È proprio qui che le Associazioni militari, e noi di UFAIT lo facciamo da sempre, DEVONO farsi portavoce e rappresentanti delle istituzioni militari nella società civile e la loro esistenza è non solo aggregazione ma necessaria al mantenimento e al consolidamento di valori che tendono gradualmente ad essere portati via dallo scorrere ignaro del tempo. 

Ten a.(ris cpl) Pierluigi De Meo

 

Art. 941 –  Associazioni fra militari delle categorie in congedo o pensionati

  • Le associazioni di cui all’articolo 937, sono le seguenti:
  • a) Gruppo decorati ordine militare d’Italia;
  • b) Gruppo medaglie d’oro al valor militare;
  • c) Associazione nazionale fra mutilati e invalidi di guerra;
  • d) Associazione italiana ciechi di guerra;
  • e) Istituto del «Nastro Azzurro» fra combattenti decorati al valor militare;
  • f) Associazione nazionale combattenti e reduci;
  • g) Associazione nazionale volontari di guerra;
  • h) Associazione nazionale combattenti guerra   di   liberazione inquadrati nei reparti regolari delle Forze armate;
  • i) Associazione nazionale reduci dalla prigionia, dall’internamento e dalla guerra di liberazione;
  • l) Associazione nazionale partigiani d’Italia;
  • m) Federazione italiana volontari della libertà;
  • n) Federazione italiana associazioni partigiane;
  • o) Associazione nazionale veterani e reduci garibaldini;
  • p) Federazione italiana dei combattenti alleati;
  • q) Associazione nazionale ex internati;
  • r) Associazione nazionale famiglie caduti e dispersi in guerra;
  • s) Associazione nazionale famiglie martiri caduti per la libertà della Patria;
  • t) Associazione italiana combattenti interalleati;
  • u) Associazione italiana combattenti volontari antifascisti di Spagna;
  • v) Unione nazionale italiana reduci di Russia;
  • z) Consiglio nazionale permanente delle associazioni d’arma;
  • aa) Unione nazionale ufficiali in congedo d’Italia;
  • bb) Associazione nazionale del fante;
  • cc) Associazione nazionale marinai d’Italia;
  • dd) Associazione Arma Aeronautica;
  • ee) Associazione nazionale carabinieri;
  • ff) Associazione nazionale finanzieri d’Italia;
  • gg) Associazione nazionale granatieri di Sardegna;
  • hh) Associazione nazionale bersaglieri;
  • ii) Associazione nazionale alpini;
  • ll) Associazione nazionale carristi d’Italia;
  • mm) Associazione nazionale paracadutisti d’Italia;
  • nn) Associazione lagunari truppe anfibie;
  • oo) Associazione nazionale arma di cavalleria;
  • pp) Associazione nazionale artiglieri d’Italia;
  • qq) Associazione nazionale genieri e trasmettitori d’Italia;
  • rr) Associazione nazionale aviazione dell’Esercito;
  • ss) Associazione nazionale autieri d’Italia;
  • tt) Associazione nazionale commissariato militare;
  • uu) Associazione nazionale amministrazione militare;
  • vv) Associazione nazionale ufficiali tecnici dell’Esercito italiano;
  • zz) Associazione nazionale cappellani militari d’Italia;
  • aaa) Associazione nazionale sanità militare italiana;
  • bbb)  Associazione nazionale  ufficiali  provenienti  dal   servizio attivo;
  • ccc) Associazione nazionale ufficiali Marina provenienti dal servizio effettivo;
  • ddd) Associazione nazionale ufficiali Aeronautica;
  • eee) Associazione nazionale sottufficiali d’Italia;
  • fff) Unione nazionale sottufficiali italiani;
  • ggg) Associazione nazionale grandi invalidi militari ed equiparati;
  • hhh) Associazione nazionale «Nastro Verde» decorati di Medaglia d’oro mauriziana;
  • iii) Società di mutuo soccorso alpini in congedo.